La chiesetta sorta nel 1881 è un raro esempio di arte neogotica, opera dei maestri tarantini Domenico Fago e Carlo Bari su commissione di Angelo Cecinato che desiderava una piccola cappella nell’atrio del suo palazzo.
Nel cortile di un palazzo del centro di Taranto, in via Cavour 51, è stata ristrutturata dopo anni di abbandono la Chiesetta di San Francesco da Paola al Borgo o come la chiamano i tanti, il piccolo Duomo di Taranto per via della somiglianza con il Duomo di Milano.
A ristrutturarla due cittadini volenterosi: il Dottor Francesco Pasculli e l’Artista Filippo Girardi.
Nel sud Italia è rarissimo trovare esempi architettonici neo-gotici come quelli della cappella di Taranto. Dalla facciata in stile arabesco si nota che l’architettura presenta influssi della religione musulmana.
La struttura è costituita da due cuspidi laterali ed un rosone centrale ormai privo della croce. Sempre sulla facciata vi erano anche presenti tra statue di Santi di cui purtroppo non n’è rimasta nessuna traccia. Lo stesso all’interno, le statue di San Francesco da Paola e di altri quattro beati che erano posti in piccole nicchie sull’altare, restano ormai solo il ricordo.
All’ingresso è presente una bellissima acquasantiera marmorea e una piccola grata che serviva per confessare.
Una volta entrati si rimane a bocca aperta: tantissime decorazioni arricchiscono l’altare, il pavimento in marmo trasuda acqua facendo pensare che un tempo era presente un pozzo sotterraneo.
Si spera che questa meravigliosa cappella gotica diventi uno degli attrattori del turismo di Taranto e che visitandola non versi più in un stato di abbandono.
-Camilla Guglielmi
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